Arriva il direttore della felicità!

Arriva il direttore della felicità!

“Fai quello che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita” diceva Confucio. Senza false illusioni o esagerazioni, si può essere felici a lavoro e se non ci riusciamo ad esserlo da soli c’è qualcuno che può aiutarci.

Chiamiamolo ‘psicoterapeuta’ d’ufficio o, come amano definirlo gli americani, Chief happiness officer: il direttore della felicità! Si tratta di una nuova figura professionale il cui compito è quello di dedicarsi ai lavoratori, ai loro bisogni, e fare in modo che tutti siano soddisfatti. Detta così sembrerebbe una mission impossible ma l’obiettivo aziendale di non far scappare i migliori talenti è davvero realizzabile.

Quanto sia difficile trovare risorse di qualità lo sanno bene i recruiters, soprattutto quando parliamo di Millenials qualificati che non sono più disposti ad accontentarsi di una buona retribuzione come si faceva un tempo, ma proprio perché il ‘posto fisso’ non è più una garanzia, sono pronti a rischiare cambiando spesso lavoro.

Da qui la nascita di questa nuova figura professionale, il direttore della felicità, pronto ad armonizzare gli uffici grigi e claustrofobici. Come? Mettendo al centro il benessere dei dipendenti e i loro bisogni, tutti devono essere soddisfatti e appagati del loro lavoro. D’altronde si sa che l’entusiasmo e la motivazione combattono l’assenteismo, favoriscono la collaborazione tra colleghi e quindi migliorano le performance individuali.

Si inizia con la riorganizzazione degli spazi di lavoro, più vivibili e amichevoli con aree verdi o punti di gioco-ritrovo, ad esempio. Ma è riduttivo pensare solo ai benefits in ufficio, ciò che offre il direttore della felicità va oltre l’aspetto materiale o monetario: deve saper ascoltare.

Chi di voi ne vorrebbe uno in ufficio?

By | 2018-02-28T10:50:56+01:00 Febbraio 16th, 2018|Innovazione|