L’ago della bilancia tra famiglia e lavoro
Smartworking come sinonimo di valore aggiunto per l’azienda che mette al centro ciò che il lavoratore realmente fa, raggiungendo obiettivi e ottimizzando i tempi. Sull’altro fronte il dipendente gode di autonomia, beneficia della flessibilità oraria riuscendo a bilanciare vita privata e professionale, è soddisfatto…quindi lavora meglio!
E in Italia a che punto stiamo con lo smartworking? Anche da noi si sta iniziando a sdoganare la modalità tradizionale di lavoro, le aziende sentono la necessità di stare al passo con i tempi per sopravvivere: essere flessibili in nome del business. Secondo il Politecnico di Milano il 51% dei manager lavora fuori dall’ufficio per quasi la metà della settimana e sono 305mila gli smart worker (l’8% del totale dei lavoratori), quelli, guarda caso, più soddisfatti e con maggiori digital skills.
C’è chi ancora parla di anarchia per i dipendenti e di calo nel rendimento causato dal mancato “controllo”. I fruitori dello smartworking, invece, elencano i vantaggi prodotti dal lavoro agile: taglio dei costi di gestione sede, caccia di talenti in ogni parte del mondo, flessibilità nell’organizzazione del lavoro grazie alle piattaforme cloud che consentono interattività ovunque e con qualsiasi dispositivo.
È di questa opinione Concetta Rana, responsabile di Digital Transformation in Accenture che sul sito aziendale pubblica la sua testimonianza. Moglie e madre di due bambini, è il classico esempio di donna che non ha voluto rinunciare alla carriera e parla di “sorprendente scoperta” grazie allo smartworking.
“Con l’arrivo in Accenture la mia vita è cambiata totalmente: da una parte l’opportunità di arricchirmi professionalmente con trasferte da Dubai a Mosca e incontri “virtuali” con risorse di tutto il mondo, dall’altra la possibilità di gestire tutto il lavoro autonomamente grazie alle forme di flessibilità che mi consentono di lavorare per due giorni alla settimana da casa o da un altro luogo “ scrive la Rana su accenture.com .
Un’esperta di trasformazione digitale pronta ad applicare i nuovi modelli al proprio lavoro. “Ci stiamo indirizzando verso una modalità di gestione del lavoro più flessibile e organizzata per obiettivi – prosegue – è importante non fraintendere le potenzialità dello smartworking che significa responsabilizzazione, fiducia, flessibilità e meritocrazia!”.